Come architettare una trama avvincente

Trama romanzo


Il successo di un romanzo dipende da tanti aspetti: alcuni diventano celebri per la trama, che assomiglia al meccanismo di un orologio in cui ogni componente s’incastra alla perfezione nell’ingranaggio complessivo, altri per i personaggi così ben caratterizzati che il lettore ha l’impressione di trovarseli al proprio fianco mentre, sprofondato nel divano di casa, segue con il fiato sospeso le loro avventure, altri ancora per lo stile narrativo così armonioso da rendere il romanzo incantevole come un dipinto rinascimentale o una perfetta sinfonia.

Il nostro obiettivo di autori dev’essere quello di eccellere in ciascuna delle componenti che rendono un libro indimenticabile, o almeno di provarci, ma oggi in particolare analizzeremo insieme quali aspetti deve avere una trama per indurre il lettore a sfogliare le pagine con impazienza e, se siamo particolarmente bravi, a ricordarne le vicende anche una volta concluso il libro.

Essere coerenti

Il codice da Vinci, La verità sul caso Harry Quebert, Uomini che odiano le donne: questi sono i romanzi che io definirei di pura trama, visto che a catturare l’attenzione, più che i personaggi ben caratterizzati o la prosa erudita, è soprattutto la concatenazione degli eventi descritta dagli autori. Quali sono i tratti comuni di questi romanzi?

A mio avviso, la coerenza. Osservate i singoli capitoli di queste storie, ogni spezzone, come se fossero le scene di un film, e scoprirete che non c’è nulla fuori posto. Ogni accadimento ha un suo perché, niente è lasciato al caso. Se trovate un oggetto o un personaggio o un dialogo che viene riferito all’inizio del romanzo, su cui pare che l’autore voglia in qualche modo puntare la telecamera, state pur certi che, nell’epilogo, quell’avvenimento o oggetto o personaggio acquisirà un ruolo rilevante, e ogni aspetto della narrazione che all’inizio poteva sembrare casuale troverà una propria spiegazione. Un romanzo dalla trama ben architettata è quello che, alla fine, induce il lettore a ricollegare tutti gli indizi su cui non aveva prestato sufficiente attenzione, e ricordarne i dettagli a volte anche anni dopo aver terminato il libro.

Abbiate ben presente la tipologia di lettore a cui volete rivolgere la vostra storia, mentre predisponete la scaletta iniziale se preferite pianificare tutto prima di intraprendere la scrittura (ve ne ho parlato qui), ma anche mentre buttate giù le prime scene se navigate a vista senza avere ben chiara la visione d’insieme (qui un approfondimento del mio metodo); in ogni caso, rivolgendovi a questo vostro lettore immaginario e speriamo, in futuro, anche reale, cercate di stuzzicarlo posizionando nel corso della storia piccoli indizi, qualcosa che gli faccia intuire verso quali lidi potrebbe rivolgersi la trama senza tuttavia svelare ogni cosa, oppure lasciandogli presagire un certo tipo di finale e sorprendendolo con una svolta della storia inaspettata ma pur sempre intuibile o comunque sensata.

Siate accorti anche nell’uso delle sottotrame. Di sicuro proverete l’istinto, quando scrivete il vostro primo romanzo, di perdere la concentrazione e gettarvi nella scrittura di una marea di storie secondarie, per dire tutto e quasi instupidire il lettore con un’infinità di materiale narrativo. Nulla vi vieta di scrivere romanzi corposi, lunghi anche migliaia di pagine (io per prima adoro i mattoni), ma vi conviene tenere sempre a mente il principio della coerenza: potete sviluppare delle trame secondarie, introdurre nuovi personaggi e seguire le loro avventure, ma le loro storie dovranno comunque essere funzionali alla narrazione principale, fornirle un sostrato su cui crescere solida.

Oggi fila via tutto veloce, si sprofonda nei telefonini, si è bombardati da immagini e notizie a ogni angolo, per cui l’interesse dei lettori rischia di calare in poco tempo: manteniamoli sui binari dell’attenzione, se vogliamo ancorarli al nostro romanzo e non perderli per strada.

La struttura di una trama

Adesso vi svelerò il segreto più ovvio dai tempi di Le avventure di Sinuhe (una delle prime opere narrative della storia, composta nell’antico Egitto oltre quattromila anni fa): in un romanzo, deve succedere qualcosa.

È un concetto semplice, eppure pare che tanti scrittori lo dimentichino e si smarriscano nella descrizione piatta e monotona di personaggi statici, seduti su una sedia o un divano, che trascorrono all’apparenza giornate intere a riflettere senza che accada loro nulla di significativo.

La trama deve avere uno sviluppo organico; la si potrebbe equiparare alle onde di un mare in tempesta, con cavalloni che si ingrandiscono, si attorcigliano su se tessi e si frangono sul litorale, per poi ritrarsi, caricarsi di furia, gonfiarsi ancora di più e tornare ad abbattersi sulla spiaggia con maggiore violenza.

Le trame più appassionanti, di solito, hanno una struttura di questo tipo:

  • Incipit: è il punto di partenza della narrazione, che deve essere preferibilmente in medias res, per non annoiare il lettore ma farlo entrare subito nel vivo della storia
  • Introduzione: una parte del testo che aiuta il lettore ad ambientarsi e capire qual è l’ambientazione del romanzo; dovrà essere il più possibile dinamica, per evitare l’infodump (altrimenti detto "spiegone", di cui vi parlerò in futuro)
  • Conflitto: ogni protagonista deve avere un desiderio da raggiungere o un ostacolo da affrontare, insomma qualcosa che porti avanti la storia. Non è necessario che ci siano particolari fuochi d’artificio, azioni mirabolanti o eventi straordinari. Anche in un libro leggero e vivace come Ragione e sentimento, per dire, la trama è così piacevole da invogliare il lettore a continuare la lettura con entusiasmo
  • Sviluppo dell’azione: man mano che il romanzo prosegue si dovranno presentare ulteriori ostacoli, sempre più difficili da affrontare
  • Suspense: ci si avvicina al picco della storia. Se saremo bravi a creare una trama avvincente, il lettore sarà così ipnotizzato dalle nostre parole che comincerà a temere che il protagonista venga soverchiato dagli ostacoli e rischi di soccombere
  • Climax: è il momento determinante, un avvenimento principale che determina la conclusione della storia, nel bene o nel male
  • Soluzione dei problemi: il protagonista ha subito un forte impatto, dopo aver affrontato l’ostacolo finale, che lo ha portato a cambiare. Può essere diventato più maturo, più dolce, più felice o più depresso: in ogni caso, deve essere differente rispetto a com’era nell’incipit del romanzo.

È opportuno dosare la trama a seconda dell’effetto che vogliamo ottenere. Ci possono essere romanzi avventurosi, in cui si descrivono tante scene forse un po’ ripetitive in cui cambia solo la posta in gioco, intrecci che sembrano incastri di un puzzle, in cui ogni dettaglio è ben studiato e ci si concede qualche colpo di scena capace di lasciare il lettore a bocca aperta, o trame più semplici che sono, come dire, al servizio del personaggio, se il nostro obiettivo è puntare soprattutto all’approfondimento psicologico del protagonista.

Ultimi consigli in ordine sparso

Non siate ripetitivi, monotoni, troppo descrittivi: la storia vive di azione, anche se si tratta di un romance o di una trama lineare.

Siate il più possibile innovativi, nonostante, secondo alcuni studi, tutto ciò che si poteva dire sia già stato detto ed esistano al massimo sette tipologie di trama (ve ne parlerò in futuro).

La trama deve far evolvere i personaggi, ma un po’ anche i lettori; se scrivete un romanzo storico o di fantascienza, siate accurati nei dettagli e offrite ai vostri fan delle nozioni interessanti, o induceteli a riflettere su argomenti poco conosciuti. Se un romance, carpite l’attenzione dei lettori portandoli a immedesimarsi nei vostri personaggi e provare le loro emozioni. Anche se scrivete romanzi di pura evasione, siate convincenti, narrate le avventure dei protagonisti con perizia, in modo da entusiasmare chi vi segue e convincerlo che, in compagnia della vostra storia, ha trascorso delle ore piacevoli.

È stato corposo, il post di oggi. Lo avete trovato utile?

Fatemelo sapere nei commenti!

A presto con nuovi post,

Chiara


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