COME SCRIVERE UN ROMANZO SENZA (QUASI) ACCORGERSENE

Scrivere un romanzo


Scrivere un romanzo può essere semplice, o una fatica estrema. Dipende tutto da voi, dall’emozione con cui intraprendete questo percorso e dall’entusiasmo che mettete in quello che fate.

Io posso contare (quasi) sempre su un buon numero di idee perché cerco di prendere la scrittura come un’occasione di divertimento, in cui posso dare sfogo alla creatività in maniera spontanea e giocosa. Le mie prime bozze si riversano sullo schermo del pc più o meno da sole, senza filtri; il momento in cui il processo si fa difficile, ahimè, è quello delle revisioni, che devono per forza di cose essere accurate ai limiti della perfezione e mi portano via per questo motivo un’infinità di tempo.

Ma almeno, prima di incominciarle, ho già accumulato parecchio materiale grezzo su cui lavorare.

Sto per proporvi il mio personale metodo di scrittura. Ne ho provati tanti, nel tempo, e questo, per quanto caotico, è il mio preferito. È un metodo dispersivo, sicuramente, ma capace di rendere il processo della scrittura un momento piacevole, tanto che desidererete sedervi davanti al pc e inseguire le vostre idee anche al termine di una giornata di lavoro che vi ha stremato, per avere l’opportunità di liberare in totale spensieratezza la farfalla di creatività che alberga dentro di voi.

Curiosi di capire di cosa sto parlando? Seguitemi nel prossimo paragrafo.

Scrivere per scene

Pazientare prima di comporre le prime righe, raccogliere materiale sul romanzo che voglio scrivere, delineare a priori una scaletta della trama e una scheda riassuntiva di ogni personaggio è un processo che mi annoia a morte e mi fa passare la voglia di scrivere ben prima che giunga il fatidico momento di accendere il pc.

Vi ho già raccontato qui come descrivere una scena; sostanzialmente, dovete avere ben viva nella testa un’immagine del vostro protagonista e vedere cosa gli succede, come interagisce con l’ambiente e con le persone intorno a lui. Se è arrabbiato/sereno/ansioso; se trasmette luce dagli occhi o se è un concentrato di furia; se prende parte attiva a una conversazione o se vegeta in un angolo.

Quando avete questa immagine nella mente, aggrappatevi a lei, non lasciatela sfuggire e riportatela con minuzia di particolari su schermo o pagina. Scrivete in particolare quello che vi colpisce di più: fate risaltare il carattere del protagonista mentre reagisce magari con violenza a una provocazione, oppure le sue battute salaci nel corso di un dialogo con un altro personaggio, o ancora il modo in cui si muove nell’ambiente, che magari potrebbe essere un altro pianeta, o il sotterraneo di una piramide, il pronao di un tempio greco o la navata di una chiesa del Rinascimento.

Quando avrete buttato giù tutto quello che vi è venuto in mente su quella scena, andate oltre. Scrivetene una precedente, o una successiva, o una parallela con altri personaggi. Proseguite così, senza schemi, scrivendo le idee man mano che vi vengono in mente per dare corpo alla vostra storia e approfondire il carattere dei personaggi.

Stendete più scene di getto. Se vi viene un’idea interessante per un’altra scena mentre ne state ancora concludendo una, delineatela con pochi tratti o parole chiave in un punto precedente o successivo del file, a seconda di quella che sarà la sua collocazione, e riprendetela in mano in un secondo momento; in alternativa, se quella scena continua a gridarvi nella testa per attirare la vostra attenzione, interrompete la scrittura della precedente e date sfogo a questa grande idea che non potete assolutamente lasciare inascoltata.

Proseguite con questo metodo fino alla fine

Continuate ad accumulare quante più scene possibili, scrivendo in modo spontaneo e appassionante e seguendo con fervore l’onda dell’ispirazione. Se a un certo punto vi sentite arenati, calate il vostro protagonista in un nuovo ambiente e osservate come si comporta, oppure immaginate un altro personaggio che lo mette in difficoltà e vedete cosa accade.

Esplorate con curiosità e passione ogni svolta di questo romanzo, che si dimena tra le vostre mani come un’anguilla per il desiderio di vedere la luce.

Scrivete senza preoccuparvi della coerenza della trama, del fatto che la protagonista ha gli occhi blu all’inizio della storia e verdi alla fine, che in principio si chiama Lucrezia e poi Priscilla, che ha perfino un carattere diverso, grintoso nelle prime scene e arrendevole nelle successive.

Intanto scrivete.

Quando avrete buttato giù decine e decine di scene, e vi sembrerà in qualche modo di aver plasmato un inizio, uno svolgimento e una fine del romanzo, riprendete il file in mano dall’inizio e scrivete negli interstizi, per collegare le varie scene una all’altra e farvi un’idea un po’ più precisa della trama. Ricucite tra loro le varie parti creando delle sezioni di raccordo. E quando vi parrà di aver scritto tutto ciò che avevate da dire su questa storia, vi renderete conto che…

Et voilà! La prima bozza del vostro romanzo è pronta.

E qui arriva il momento più difficile: quello delle revisioni

Facile, vero? Be’, non del tutto, visto che da qui in poi comincerà il lavoro duro e noioso, quello delle revisioni, in cui dovrete esaminare con puntiglio tutto quello che avete scritto, dare una forma più corretta e irreprensibile alla trama, correggere gli aspetti incoerenti dei personaggi, documentarvi con attenzione sull’epoca storica che avete descritto e controllare che ambientazione, stile di vestiario e tutto il resto siano adeguati.

Ma intanto potrete dichiararvi felici per aver concluso la prima parte del vostro lavoro. Nulla vi vieterà, a questo punto, di gettarvi nella creazione di un nuovo romanzo mentre state ancora terminando le revisioni del precedente, giusto per dare un po’ di brio alla vostra vita.

Provate a vedere cosa funziona per voi. Se vi trovate a vostro agio con questo metodo, seguitelo. Se invece proprio non fa per voi, perché siete delle persone serie e organizzate che preferiscono avere già un piano dettagliato di quello che vogliono scrivere, non temete, perché comunque in futuro vi spiegherò anche il metodo di scrittura più tradizionale, che penso sia seguito dalla maggior parte degli autori.

Vi piace questo metodo? Voi ne seguite altri, nella vostra scrittura? Fatemelo sapere nei commenti, sono curiosa di leggerli perché questo argomento mi appassiona!

A presto con nuovi post,

Chiara


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