Come abituarsi a scrivere ogni giorno

Abituarsi a scrivere


L’abitudine a scrivere va coltivata ogni giorno, eppure troviamo sempre ogni genere di scusa: ci diciamo che siamo troppo stanchi, che in tv c’è un programma che non possiamo perdere, che vorremmo davvero scrivere ma dobbiamo portare in giro il cane, mettere a letto i bambini, vedere il nuovo film di Denis Villeneuve (se siete come me e adorate questo regista). Tutto ciò è importante, ovvio; ma dobbiamo anche scrivere. Se non scriviamo ogni giorno, perderemo l’abitudine a farlo; e una volta persa l’abitudine, ricominciare sarà mille volte più estenuante.

Ci vogliono ventun giorni per acquisire un’abitudine

Secondo uno studio del 1960 di Maxwell Maltz, al cervello bastano 21 giorni per acquisire un’abitudine (in realtà, un’indagine successiva dell’University College di Londra ha stabilito che i giorni necessari sono 66, ma su questo soprassiedo per non scoraggiarvi). Il bello di un’abitudine è che, appunto, è un’abitudine: se all’inizio per compiere un qualsiasi tipo di attività dovete fare uno sforzo enorme, quando sarà diventata una routine svolgerete il vostro compito senza neanche accorgervene.

Devo purtroppo dirvi, però, che per quanto riguarda la scrittura non costituisce un’abitudine il semplice sedersi di fronte al computer e farsi sanguinare il cervello finché non si riesce a formulare una singola frase di senso compiuto. Bisogna abituarsi a scrivere in modo che una sessione di lavoro sia il più possibile produttiva e semplice, una fonte di piacere, un atto quasi terapeutico e rilassante che illuminerà la vostra giornata (anche se, per mancanza di tempo, sarete costretti a scrivere a notte fonda).

Come rendere la fase della scrittura il più piacevole possibile?

Scrivere, dicevo, deve essere gradevole e naturale. Come riuscire in quest’impresa? Semplice! Dovrete prepararvi alla sessione di scrittura qualche tempo prima. Mentre state tornando a casa dopo una giornata di lavoro, per esempio, cominciate a entrare nel mood dello scrittore. Rilassatevi. Mangiate e bevete a sufficienza, per assicurarvi che il tempo che dedicherete alla scrittura non sia guastato da un attacco di fame improvvisa e, anziché fissare lo schermo del computer, vi ritroviate a lasciar correre lo sguardo verso il frigorifero. Meditate almeno cinque minuti, se vi fa piacere e per voi non è già questa una fatica improba. Tenete sul tavolo accanto a voi (o sul letto, o sul tappeto: dipende da qual è l’ambiente che trovate più confortevole per lavorare) un oggetto che vi piace e che collegate all’atto della scrittura, per creare una specie di riflesso pavloviano e sentirvi subito ispirati. Mettete in background un po’ di musica (questo, almeno per me, è fondamentale; ve ne parlerò in un altro post).

Quando finalmente vi sentite pronti, gettatevi nell’impresa. Fate scorrere con più velocità possibile le dita sulla tastiera. Visualizzate dentro di voi la scena che volete descrivere, in ogni dettaglio. Provate le emozioni dei vostri personaggi. Vivete le scene insieme a loro. Descrivete le loro avventure nel pc.

Scrivere ogni giorno: per quanto tempo?

Io suggerisco di scrivere almeno un’ora al giorno. Ci sono parecchie tecniche interessanti per rendere una sessione di lavoro il più produttiva possibile, come quella del pomodoro descritta qui nel bellissimo sito "EfficaceMente" (che vi suggerisco di consultare con regolarità, per trovare ottimi consigli sul time management, lo sviluppo della creatività e il rilassamento). Ecco, scrivete per “due pomodori” e vi renderete conto di aver fatto un buon lavoro, sarete soddisfatti di voi stessi, non vi rimprovererete perché non avete scritto abbastanza né vi sentirete troppo stanchi.

Nulla vi impedisce, ovvio, di proseguire per tutto il tempo che volete, se vi sentite particolarmente ispirati. Non inaridite la fantasia; lasciate che veleggi dentro di voi, incalzata dal vento dell’ispirazione. Quando vi ritroverete a scrivere scordandovi perfino di mangiare e dormire, saprete di avere imboccato la via giusta (anche se il resto del mondo vi considererà dei pazzi).

Ultimo, prezioso trucchetto: terminate una sessione di scrittura lasciando una piccola parte della scena da concludere. Così, quando riaprirete il file l’indomani, rientrerete nel punto in cui avevate interrotto al sessione di scrittura, proverete all’istante le stesse emozioni e riprenderete a scrivere con ancora più entusiasmo.

Scrivere ogni giorno: quante pagine?

Alcuni scrittori si pongono come obiettivo, anziché un certo periodo di tempo, la scrittura di un minimo di pagine o battute. Potrebbe essere un buon metodo per spronarsi a dare il massimo, ma per me c’è il rischio che trasformi la scrittura quotidiana in un’attività frustrante. Se un giorno vi sentite demotivati, obbligarvi a scrivere un tot di pagine vi sembrerà arduo quanto scalare una montagna; se un po’ più disponibili alla scrittura, ma non del tutto in vena, tenderete ad allungare il brodo e buttare giù frasi a casaccio, pur di conquistare l’agognato traguardo del giorno. L’ipotesi migliore è che vi troviate in una giornata positiva, scriviate a ruota libera e vi sentiate soddisfatti del vostro lavoro; mi auguro per voi che questa sia una condizione abituale, ma non ci giurerei.

Voi adottate alcune di queste tecniche per sentirvi sempre ispirati e comporre ottime storie? Fatemelo sapere nei commenti!

A presto con nuovi post,

Chiara

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