Recensione: “Nona Grey” di Mark Lawrence

Nona Grey

Scheda tecnica

  • Titolo: Nona Grey – La trilogia
  • Autore: Mark Lawrence
  • Editore: Mondadori
  • Genere: Fantasy
  • Data di pubblicazione: 13 Ottobre 2020

Trama

Nona Grey, una giovane di otto anni accusata di omicidio, viene salvata dalla morte per impiccagione dalla Badessa Glass e accolta nel convento della Dolce Misericordia, un luogo in cui le fanciulle sono istruite a diventare non solo suore devote al culto dell’Antenato ma anche abili combattenti e feroci assassine. Nona cresce protetta dalle mura del monastero e circondata da decine di giovani come lei che la sostengono con la propria amicizia, ma anche da crudeli oppositrici. Imparerà ad affinare la propria dote innata per il combattimento, originata dal sangue delle antiche tribù di Abeth che scorre in lei, esercitandosi in tecniche di lotta, spionaggio, uso di veleni e arti magiche come la tessitura delle ombre e il cammino nel Sentiero. Si allenerà senza risparmiarsi, in vista della scelta finale che dovrà compiere: indosserà la tonaca nera delle Spose dell'Antenato, dedicando il resto della propria esistenza alla preghiera? Vestirà il rosso delle Suore Marziali, esperte nel combattimento, o il grigio delle Suore di Discrezione, esperte nelle arti della segretezza? O il suo colore sarà il blu delle Suore Mistiche, capaci di percorrere il Sentiero?

Quale che sia il suo destino, dovrà lottare aspramente per conquistarlo. "Nona Grey. La trilogia. Titan edition" raccoglie i romanzi: Red sister, Grey sister, Holy sister.

Recensione

Posso dire che mi sono annoiata un po’? Va bene, mi è scappato e ormai l’ho detto, anzi scritto. Potrei cancellare un incipit così inglorioso e ripartire da capo, ma sono onesta e non lo farò.

Sempre per essere corretta fino in fondo, però, vi dico subito che lo stile narrativo di questa trilogia è spettacolare. Non tanto per la presenza di metafore preziose o parole incisive, ma perché è curatissimo nella descrizione degli ambienti e delle azioni dei personaggi (quasi tutti femminili; questo è un “romanzo in rosa”, ma decisamente non un “romanzo rosa”, vista l’efferatezza di certe scene di combattimento). La prosa di Mark Lawrence è asciutta, senza fronzoli, scorrevole in maniera quasi prodigiosa.

«Ma Chiara!» vi lamenterete, «sei incorsa in un ossimoro!» (sapete cos’è? No? Allora ve ne parlerò in un altro post, in cui tratterò le figure retoriche). «Dici che lo stile è scorrevole, ma ti sei annoiata. Com’è possibile?»

Ve lo spiego subito: la narrazione è ottima, disinvolta e senza spiegoni (cosa sono gli spiegoni o, per dirla con un termine un po’ più appropriato, l’infodump, ve lo spiegherò più avanti), ma non mi sono appassionata più di tanto alle sorti della protagonista, e ancora meno a quelle dei personaggi secondari. Dev’essere una mia tara personale: l’eroina principale, Nona Grey, è una di quelle toste, non perde tempo a commiserarsi e affronta ogni avversità con coraggio (o più spesso avventatezza). Da questo punto di vista, mi ricorda Katniss di “Hunger games” (non l’avete letto? Compito per casa per la prossima volta: leggetelo, è un romanzo magnifico); a differenza di Hunger games, però, che aveva dei personaggi secondari che suscitavano affetto, mitigavano la durezza di Katniss e ce la rendevano con il tempo un po’ più simpatica (almeno, a me è successo così), qui la telecamera è puntata solo su Nona per quasi tutto il tempo, e le sue varie sparring partner sono sostanzialmente intercambiabili tra loro e non delineate a sufficienza per lasciare il segno.

Soprassedendo sulla poca empatia che generano i personaggi, comunque, la trama è molto buona, con interessanti colpi di scena, anche se l’ambiente del convento mi ha ricordato un po’ troppo da vicino la Torre Bianca delle Aes Sedai descritta da Robert Jordan (altro autore favoloso del mondo fantasy) nel suo imperdibile ciclo de “La Ruota del Tempo”.

Le scene di combattimento sono la vera forza di questo romanzo: velocissime, precise come lampi di flash di una macchina fotografica, mostrano con minuzia ogni mossa portando a una suspense da cardiopalma. Descrizioni così accurate, sebbene frenetiche, di cosa avviene nel corso di una lotta per salvarsi la vita ne ho trovate solo nel bellissimo romanzo “Il risveglio di Endymion” di Dan Simmons (che è il quarto di un ciclo di cinque libri, e io per errore ho letto pensando che fosse autoconclusivo. Mea culpa, mi riprometto di leggere al più presto tutti i volumi della serie).

Cosa imparerete, per la vostra scrittura, da questo romanzo

Leggendo Nona Grey imparerete a scrivere in maniera fluidissima e a delineare con vividezza e ottima proprietà di linguaggio ogni ambiente, dai paesaggi gelidi e innevati ai dormitori di un convento gremiti di novizie; a ideare dialoghi brevi ed efficaci; a creare scene di combattimento strabilianti per la loro precisione e l’impatto quasi “visivo”. In questo romanzo troverete anche qualche buono spunto per inventare veleni fantasiosi ma assai credibili, e far desiderare ai vostri lettori in maniera spasmodica di trovare il relativo antidoto. E un interessante cambio di personalità che vi farà riflettere su come… No, non spoilero oltre.

Malgrado qualche perplessità, vi consiglio di leggere questo romanzo, perché per certi aspetti l’ho trovato formidabile.

Assegno tre stelline: ✨✨✨

A presto con nuovi post,

Chiara

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